Il mancato utilizzo della cintura di sicurezza.

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Incidente stradale e mancato utilizzo della cintura sicurezza

E’ stato accertato che nel 50% dei casi  la cintura di sicurezza salva la vita.

Le conseguenze del mancato utilizzo della cintura di sicurezza possono essere gravi, se non addirittura fatali, per chi subisce un incidente stradale a causa del mancato utilizzo del dispositivo di protezione e sicurezza, per effetto dello scontro con altra vettura, barriera, o mezzo pesante.

Raccomandiamo pertanto sempre a tutti, sia al conducente che al trasportato, in particolare sui sedili posteriori dove non sempre sono presenti gli airbag,  di allacciare correttamente la cintura di sicurezza in marcia, al fine di  tutelare la propria incolumità  e sicurezza all’interno  dell’abitacolo.

Ricordiamo, inoltre, che il conducente ha l’obbligo di fare allacciare la cintura di sicurezza a tutti i trasportati che siano minori di età e che l’art. 172 del codice della strada prevede una sanzione fino a 323 euro, con la decurtazione di 5 punti dalla patente in caso di violazione e mancato rispetto della norma.

Danni frequenti ai trasportati a causa del mancato utilizzo della cintura di sicurezza

Studi di cinematica stradale effettuati  nella ricostruzione degli incidenti  con  feriti hanno rilevato come l’impatto tra vetture in marcia, all’interno dell’abitacolo, venga attutito per effetto della cintura di  sicurezza e grazie ad altri  dispositivi  come gli airbag,  fino  a ridurre del  50% il verificarsi di un incidente mortale.

I danni più frequenti a causa del mancato utilizzo  della cintura di  sicurezza a seguito  di  scontro  frontale, o  laterale, tra mezzi in marcia coinvolgono, purtroppo,  molto  spesso la testa anche con lesioni cerebrali e, più  frequentemente,  il  tratto  dorsale e lombare,  con lesioni vertebrali.

Per quanto concerne l’entità delle lesioni in scontri frontali  e laterali ad alta velocità, l’utilizzo della cintura di sicurezza non impedisce sempre contusioni e fratture ossee.

Le lesioni con più frequenza accertate dai medici legali che operano in  convenzione con  Adism riguardano  la distrazione del rachide cervicale con, nei casi più complessi, interessamento  vertebrale per effetto  della mobilità del capo rispetto al torace,  frenato proprio dalla cintura di  sicurezza che evita, comunque è  bene sempre  sottolinearlo, l’impatto  del cranio e, dunque, lesioni  cerebrali.

Altrettanto frequente è riportare un danno alla spalla per effetto della clavicola immobilizzata che promuove, per l’appunto, a seguito di uno scontro violento la torsione della spalla con possibilità di impatto contro parti interne dell’abitacolo.

Anche il tratto lombare non è esente da danni a seguito di incidente violento per effetto della rotazione del bacino bloccato dal nastro della cintura di sicurezza con conseguenze che possono essere di  vario  tipo  a seconda della velocità  dei  mezzi  coinvolti e della tipologia dello  scontro  frontale, laterale, o tamponamento. Mentre, a livello toracico, le conseguenze più gravi  riscontrate in incidenti stradali sono fratture costali prodotte per la compressione della cintura di sicurezza, i cui monconi possono persino causare lesioni polmonari.

Senza cintura di sicurezza c’è sempre concorso di colpa

Dobbiamo, purtroppo, segnalare che in oltre il  35% degli incidenti  stradali con  feriti  si  riscontra  il  mancato  utilizzo  della cintura di  sicurezza.

Il mancato utilizzo della cintura di sicurezza, oltre ad essere causa di lesioni di maggiore entità per i  trasgressori,  comporta sul piano  giuridico,  nel caso non sia abbia causato l’incidente, o si sia trasportati, anche l’addebito del  concorso di colpa per condotta negligente, con decurtazione sull’importo del del risarcimento del danno per le lesioni subìte normalmente del 50% sul totale  dell’indennizzo  che sarebbe spettato a titolo  di  risarcimento danni per l’incidente stradale.

Adism raccomanda sempre di allacciare la cintura di  sicurezza.

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