Come fare richiesta per il risarcimento del danno

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Malasanità guida al risarcimento

La salute è un diritto, come ben sappiamo, sancito dalla costituzione italiana, che all’articolo 32 ne determina i principi. “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. La legge, in tale senso, ci dice, in modo inequivocabile, che il medico in nessun caso può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. 

Da questa base si struttura tutto il sistema sanitario italiano. Lo specialista che opera e la struttura sanitaria stessa in cui il malato si affida, in questo caso soprattutto pubblica, deve garantire, tutte le cure doverose e la massima professionalità e tempestività. 

Ogni trattamento sbagliato o comportamento considerato non incline alla buona prassi sanitaria, è da considerarsi un caso di malasanità che non può e non deve passare inosservato. 

Con il termine malasanità si intende quella carenza generica della prestazione dei servizi professionali rispetto alle loro capacità che causa un danno al soggetto beneficiario della prestazione; Certo è, che nel corso del tempo, sono state molte le definizioni di tale evento. Lo studioso statunitense Rosenthal nel 1995 definiva un episodio di malasanità come “una evidente e dimostrata mancanza di conoscenza e/o abilità nella conduzione della pratica clinica”. 

Da ciò ne emerge che ogni tipo di caso sanitario considerato non incline alla buona prassi o di dubbia professionalità, merita di essere segnalato alla legge affinché le autorità competenti facciano il loro lavoro per salvaguardare il diritto del malato o dei familiari che hanno subito una perdita o un danno, riparabile o irreparabile che sia.

Chi può commettere l’errore sanitario?

Le figure che possono essere soggette a commettere errori sono: il medico, il medico di base, la guardia medica, il chirurgo, il dirigente medico, l’infermiere, il primario e il personale paramedico.

In un caso di evidente malasanità, si individuano due tipi di responsabilità:

  • la prima è delineata come quella attribuita alla persona quale medico o specialista, che può essere il principale responsabile del materiale del danno;
  • la seconda da attribuirsi invece alla struttura sanitaria ove è avvenuto l’episodio illecito.

Quali possono essere esempi di casi di malasanità?

  • Morte infezione ospedaliera
  • Morte parto
  • Morte pre-parto o post-parto
  • Errore medico nascita
  • Intervento 
  • Infezione protesi
  • Infarto non tempestivamente diagnosticato
  • Terapia insufficiente 
  • Diagnosi errata

Ma cosa fare in caso di malasanità e chi rivolgersi?

Quando si è in un evidente caso di sanità gestita in modo inappropriato il soggetto portatore del danno o i familiari devono rivolgersi ad un avvocato, specializzato che  illustrerà quelli che sono i diritti, e studierà i documenti e le pratiche per definire e dimostrare, dinanzi al giudice i danni subiti. 

Si ha poi diritto al risarcimento, in caso non sia stato firmato in precedenza alcun accordo scritto che possa certificare la possibilità del danno finale. 

La figura del legale è fondamentale per raccogliere e studiare la documentazione per avere il risarcimento del danno subito a cui possono rivolgersi gli stessi portatori del danneggiamento o i prossimi congiunti.

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