Il concorso di colpa del pedone negli incidenti
Il concorso di colpa del pedone nell’incidente stradale In genere il pedone quando viene investito da un’automobile, da un motociclo, da una bicicletta, o da un monopattino ha sempre ragione. A meno che non abbia posto in essere una condotta pericolosa ed imprevedibile. Infatti, dovrà essere l’investitore a dimostrare di non avere colpa ed avere fatto tutto il possibile per evitare l’investimento del pedone. Diminuzione del risarcimento in caso di concorso di colpa del pedone Tuttavia, vi sono alcune situazioni in cui il risarcimento al pedone può essere diminuito, o addirittura negato. Ciò perché si ritiene che il suo comportamento imprudente abbia contribuito al verificarsi dell’incidente stradale. Come nel caso di attraversamento lontano dalle strisce pedonali, attraversamento un incrocio in diagonale. E, più in generale, in tutti i casi in cui il pedone si venga a trovare in una posizione pericolosa, con il semaforo rosso, o sia distratto dall’uso del cellulare. In questi casi, se il conducente riesce a dimostrare che il pedone non si è attenuto alle regole stabilite dal Codice della Strada può ottenere una riduzione del risarcimento del danno in proporzione all’incidenza che il comportamento del danneggiato ha avuto nel verificarsi dell’impatto. Va però, precisato, che la condotta del pedone non sempre ha una incidenza reale nella dinamica dell’incidente, anche quando viene dimostrata una sua teorica colpa. Si può pensare al caso del pedone che attraversa fuori dalle strisce pedonali un rettilineo con piena visibilità da lunghissima distanza e che viene investito da un mezzo che procede a velocità sconsiderata. Situazione in cui ben difficilmente sarà possibile ritenere che l’omissione del pedone abbia impedito, anche solo in parte, al conducente del veicolo di evitare l’impatto. Attraversamento fuori delle strisce pedonali Il pedone che attraversa fuori dalle strisce è corresponsabile dell’incidente, come ha più volte chiarito la Suprema Corte (Cass. civ, sez VI n. 2241 del 28 gennaio 2019). Il comportamento distratto del pedone, per uso del cellulare, più in generale per imprudenza, ma anche per carenza di aree loro dedicate nei centri urbani, è spesso concausa di incidenti stradali. In cui purtroppo la peggio in termini di danni alla salute la hanno proprio i pedoni. Purtroppo i dati sugli incidenti stradali sono impietosi ed il pedone rappresenta la tipologia di utente più debole della strada. Nonché ha il triste primato si essere al primo posto negli incidenti stradali mortali, con richieste di risarcimento danni da parte degli eredi spesso prive di supporto documentale.