Il danno odontoiatrico

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Il danno odontoiatrico

Quando è responsabile il dentista?

Il dentista è tenuto a risarcire i danni che, nel trattamento delle cure, ha arrecato al paziente se non ha adempiuto esattamente alla prestazione dovuta.

A fare scaturire la responsabilità medica è la mancata, o parziale, esecuzione del contratto d’opera professionale che vincola il dentista all’erogazione delle cure concordate.

Affinché si possa provare il danno causato dal dentista deve esserci un nesso di causalità tra quanto denunciato dalla vittima riguardo l’errato intervento, in relazione all’esatta esecuzione della prestazione professionale richiesta.

Il trapano del dentista ancora un incubo per molti

La responsabilità civile dell’odontoiatra non può prescindere da una valutazione della condotta sanitaria, anche per cure particolarmente dolorose e inappropriate.

Il dentista negligente è sempre responsabile se non fornisce la prova e riesce a dimostrare di non aver danneggiato il paziente.

Quando il paziente ha sofferto durante le cure

Nonostante i progressi della scienza nel campo, il trapano del dentista costituisce ancora un vero incubo per molti pazienti e l’ odonto-fobia è una patologia studiata e curata in ambito medico e psicologico, di cui soffrono molte persone.

Basti pensare ad interventi di chirurgia orale eseguiti da personale non autorizzato, come l’odontotecnico, o peggio ancora da chi esercita in modo abusivo la professione di dentista.

Come avviene la valutazione del danno odontoiatrico?

Ai fini della responsabilità civile del dentista è importante distinguere tra

  • danno evento ovvero la lesione arrecata al paziente dall’errore medico ( come ad esempio la cura canalare, o l’estrazione sul dente sbagliato)
  • danno-conseguenza, ovvero l’insieme delle conseguenze lesive scaturite dall’errato intervento del dentista ( non potere più sorridere, o masticare ).

Le Tabelle di calcolo del danno dentario

Per quanto concerne la valutazione del danno dentario occorre tenere presente, che al di là del fattore estetico, della sofferenza morale provata, delle spese odontoiatriche sostenute e necessarie per riparare all’eventuale danno causato dal dentista, la valutazione del danno biologico in medicina legale ha i seguenti valori di riferimento:

  • perdita di un incisivo o canino arcata superiore 2 punti di  I.P.
  • perdita incisivo o canino arcata inferiore 2 punti I.P.
  • perdita di un premolare 1,5 punti  di  I.P.
  • perdita di un molare 2 punti  di  I.P.
  • perdita di tutti i denti arcata superiore 15 – 20 punti I.P.
  • perdita tutti i denti  arcata inferiore 13 – 18 punti I.P.

A queste indicazioni di base possono aggiungersi incrementi ove vi sia danno estetico al  sorriso del paziente, o non sia possibile rimediare con cure odontoiatriche appropriate al danno causato dal dentista.

Il danno odontoiatrico nella medicina legale

L’Associazione Nazionale dei Dentisti Italiani, anche per contrastare l’esercizio improprio o abusivo  della professione medica, ha pubblicato le Tabelle di valutazione del danno odontostomatologico.

Le Tabelle prendono in esame sia il danno psichico che la personalizzazione del danno che deve operare anche in ambito di responsabilità medica del dentista.

ADISM ringrazia l’ANDI per il lavoro svolto  e riporta di  seguito le Tabelle di  valutazione del danno causato dal dentista

Tabelle-valutazione-danno-ANDI-ProOF

Se hai riportato un danno odontoiatrico chiama il numero nazionale Legale24h 347.8743614 o scrivi all’indirizzo di posta elettronica info@adism.it