Danno da parto e responsabilità medica del ginecologo
Responsabilità Medica e Malasanità

La colpa del ginecologo

La colpa del ginecologo di Serena Di Sisto Il tema della salute e della sanità, sia pubblica che privata, è di grande attualità, oltre che necessario da approfondire per poter avere libero acceso alle cure mediche.  Risulta necessario, soprattutto al fine di tutelare la salute di chi si affida alle cure del medico, o della struttura curante, per una buona prassi clinica ed ospedaliera. In tale contesto ci si occuperà del danno ginecologico, della prevenzione e della cura del feto prima, durante e dopo la nascita. Responsabilità del ginecologo: partorire in sicurezza Dopo anni di letteratura scientifica, ad oggi, nonostante i progressi della scienza e delle moderne tecnologie, partorire in sicurezza a volte, purtroppo, risulta ancora difficile. Recenti sentenze e fatti di cronaca riportano alla luce vicende che nulla hanno a che fare con la perizia e l’efficienza della figura medica per morte in sala parto e danni al neonato. Ciò senza considerare ormai la prassi oltremodo  diffusa del parto cesareo. Quando una donna si affida ad una equipe medica, oltre che al suo medico ginecologo curante, per tutta la durata della gestazione, è necessario che venga seguita e tutelata insieme al nascituro al fine di evitare danni a lei e al feto stesso. Basti pensare alla morte endouterina del feto e anche alla responsabilità  dell’ostetrica. Il danno da parto: la colpa del ginecologo Il danno da parto e la responsabilità del ginecologo, la morte della gestante, la morte neonatale, o di entrambi, sono eventi che non dovrebbe mai accadere. La colpa medica può essere evitata, a meno che non sussistano eventi e patologie tali da creare problemi, essendo necessario intervenire al più presto al fine di evitare che accada l’irreparabile. L’importanza della comunicazione tra medico e paziente  è fondamentale ed il danno causato dal medico, ricordiamo, è punibile per legge, quando reca gravi danni al nascituro, o alla madre. Danno da nascita indesiderata   Grava sul medico ginecologo l’onere della prova per aver fornito alla paziente tutte le informazioni sugli esami medici e diagnostici effettuabili al fine di escludere l’insorgenza di malformazioni nel feto. In caso contrario, si ha il diritto della parte lesa ad essere risarcita per inadempimento del sanitario e violazione dell’obbligo di informazione al paziente. Il principio è stato ribadito dalla Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 24220/2015, in tema di danno da nascita indesiderata e obbligo di informazione. La colpa del ginecologo per danno post parto Provare la colpa del ginecologo è sempre necessario per potere ottenere il risarcimento per errore medico. Ciò è possibile solo attraverso l’accertamento del danno biologico. Entrando nel tema del danno al feto da evitare, occorre richiamare la sentenza della Corte di Cassazione n. 653 del 15 gennaio 2021. La sentenza chiarisce l’irrinunciabilità del medico ad informare la gestante su eventuali malformazioni fetali che potrebbero comportare rischi per la salute. La colpa, può essere attribuita sia al medico sia alla equipe che segue le fasi del parto, nel caso di mancata informazione sulla malformazione del feto. Assume rilievo anche la figura dell’ostetricia tenuta, anch’essa alla massima diligenza e chiamata a rispondere nel caso di responsabilità medica per errata od omessa diagnosi. Colpa del ginecologo: la Legge Gelli In materia di malasanità, si cita la novellata legge Gelli n.24 del 2017 riguardante le disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita. La Legge Gelli determina i criteri in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie. Il filo conduttore dell’evoluzione giurisprudenziale in materia è rinvenibile nello sforzo tendente a ricostruire il rapporto sanitario e le responsabilità che ne derivano in termini sostanzialmente unitari. La Legge tutela i diritti dei cittadini che hanno subito un errore medico. Il risarcimento per danno da parto Il risarcimento per danno da parto è ottenibile, a seguito di accertamento medico legale del danno, che confermi di aver subito una vera e propria ingiustizia. La giurisprudenza chiarisce che il risarcimento per danni da parto può avere ad oggetto due tipi di lesioni: la prima che può avvenire durante il travaglio ed il parto la seconda dopo, o prima del parto Importante è dimostrare il nesso causale per potere, grazie all’aiuto di medici legali e avvocati esperti in risarcimento del danno, ottenere giustizia. Per il risarcimento del danno da parto risulta fondamentale avvalersi dell’ausilio di avvocati specializzati in responsabilità medica. Cause e danni nella responsabilità ginecologica Sono molti i danni cui la paziente può incorrere in ambito medico ginecologico. Occorre fare attenzione anche a normali cure e visite, come per il per pap test e altri accertamenti diagnostici, ove non vengano subito rilevate anomalie. O interventi mini invasivi con attrezzature interne che potrebbero danneggiare l’utero, o la parete vaginale. Si tratta di agire su zone delicate e altrettanto dovrebbe esserlo il medico curante nella fase pre operatoria e operatoria. La laparoscopia e perforazione dell’utero Con le moderne tecnologie mediche oggi anche gli interventi più seri possono essere effettuati con tecniche definite mini invasive, come la laparoscopia. La laparoscopia è considerata una moderna tecnica chirurgica con cui si effettuano interventi nell’addome dei pazienti senza incisioni. Per l’intervento viene utilizzato uno strumento ottico dotato di telecamera, il laparoscopio, che dall’ombelico si introduce all’interno dell’addome, consentendo al chirurgo di operare. Questo strumento ben si presta per interventi ginecologici per poter asportare cisti di grandi dimensioni, o tumori. Il laparoscopio però va usato con cautela al fine di evitare danni come la perforazione dell’utero e la perdita di poter procreare. Nonostante i vantaggi per la capacità di ripresa del paziente più rapida e per la quasi nulla attuazione di un bisturi e, quindi, di cicatrici significative, se non utilizzato bene il laparoscopio può causare danno al paziente. L’accertamento della colpa medica è un processo delicato, se la diagnosi è tardiva o errata si rischia che il chirurgo non si renda conto del danno. Se la equipe non è preparata l’intervento potrebbe portare anche alla morte del paziente. Infine l’equipe medica deve prestare attenzione anche alle cure post operatorie, definite necessarie per la ripresa. Il pap test, l’importanza di visite