L’accertamento della colpa medica

Last Updated on 12 Agosto 2024 by Gianluca Sposato

Accertamento della colpa medica: oltre 20.000 decessi per malasanità ogni anno  

Sono oltre 20.000 ogni anno, secondo i dati diffusi da Adism, l’Associazione Difesa Infortunati e Malasanità, i decessi ospedalieri riconducibili ad episodi di malasanità e responsabilità professionale medica.

I morti per malattie varie, che esulano dal coronavirus, di cui non si parla, vite che si sarebbero potute salvare se il sistema sanitario fosse stato efficiente, oltre ai  casi di responsabilità medica per omessa od errata diagnosi.

Quale tutela, quali strumenti necessari per l’accertamento della colpa medica, per prevenire infezioni ospedaliere,  danni neonatali, morti da infarto e tutelare i diritti di chi ha subìto un errore medico?

L’attività medico sanitaria oggi non coinvolge più soltanto i medici, ma tutto il personale paramedico ed ospedaliero che, con diverse funzioni, concorre al completamento dell’iter diagnostico e terapeutico del paziente.

Infermieri, assistenti sanitari, ostetriche, tecnici di radiologia e di riabilitazione sono tutti responsabili con la struttura medica ed ospedaliera per danni recati al paziente a causa della loro negligenza, imprudenza o imperizia, nel caso di errato intervento chirurgico.

L’accertamento della colpa medica: come provare la negligenza, imprudenza e imperizia?

La negligenza medica è comunemente definita come violazione di regole sociali e, dunque, non più o non solo la disattenzione consistente nello scarso uso dei poteri attivi dell’individuo.

L’imprudenza in campo medico consiste, invece, nella violazione delle modalità imposte dalle regole sociali per l’espletamento di certe attività e non più, o non solo, la mancata adozione delle necessarie cautele suggerite dall’esperienza.

L’imperizia del sanitario, da ultimo, è la violazione di regole tecniche di settori determinati della vita di relazione e non più, o non solo, l’insufficiente attitudine all’esercizio di arti, o professioni.

Ai fini dell’accertamento della colpa medica, per valutare se sono stati compiuti gravi comportamenti, anche per omissione di cure o ritardata diagnosi, il comitato scientifico dei medici legali di Adism ritiene doveroso distinguere ed analizzare le seguenti fasi :

  1. Primo contatto e fase dell’informazione al paziente, per il trattamento delle cure erogate e/o intervento chirurgico.
  2. Contatti successivi,  fase della diagnostica inerente terapie e cure da somministrare.
  3.  Fase dell’intervento chirurgico, cui deve necessariamente essere accompagnato il consenso informato del paziente.
  4. Fase della terapia riabilitativa con impiego di idonei macchinari e medicinali e monitoraggio del paziente nella fase post operatoria,

Graduazione della colpa del medico e onere della prova

La graduazione della colpa medica ne postula un livello lievissimo, uno lieve ed uno grave, per questo è  fondamentale la comunicazione tra medico e paziente.

In quest’ultima orbita si iscrivono le particolari fattispecie della colpa cosciente e del dolo eventuale.

Ai fini dell’accertamento della colpa medica lo scopo della graduazione della colpa è quello di valutare lo scarto di comportamento rispetto al modello astratto di volta in volta richiesto ai fini di un’affermazione di responsabilità.

Ciò, con particolare riferimento a quelle fattispecie concrete, come per il danno odontoiatrico,  in cui la responsabilità medica scatta soltanto in presenza della colpa grave.

Come fornire la prova della colpa medica?

Sul piano probatorio, regola generale in ambito di responsabilità extra contrattuale per l’attore in giudizio in qualità di danneggiato è che deve fornire la prova della colpa del convenuto, medico  e/o struttura sanitaria responsabile in solido.

Ciò fornendo la dimostrazione di specifiche omissioni o specifiche insufficienze delle attività in ambito sanitario prestate: ciò in particolare ai fini  dell’accertamento medico legale del danno.

Il principio dell’accertamento della colpa medica è temperato dalla possibilità che il giudice utilizzi prove presuntive ed indiziarie, essendo la colpa non un insieme di fatti, ma la qualificazione giuridica di tale insieme, ma non può prescindere dalla consulenza tecnica medico legale.

In tema di inadempimento contrattuale, invece, normalmente spetta al debitore la prova dell’assenza di colpa nell’inadempimento, dovendo il creditore provare, per converso, il solo fatto del mancato adempimento.

Salvo, secondo la dottrina tradizionale, le fattispecie di inadempimento delle “obbligazioni di mezzi”, con riferimento alle quali spetterebbe, invece, al creditore danneggiato provare anche la colpa del debitore.

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