Adism chiede modifiche all’indennizzo diretto

Last Updated on 18 Agosto 2024 by Gianluca Sposato

Adism chiede modifiche all’indennizzo diretto: la procedura di risarcimento diretto, prevista dall’articolo 149 del Codice delle Assicurazioni private, non tutela i danneggiati che riportano lesioni di lieve entità negli incidenti stradali.

La gestione del sinistro negli incidenti stradali con micro lesioni nelle sole mani dell’assicuratore non tutela gli infortunati stradali, poiché l’accertamento del danno biologico viene effettuato nell’esclusivo interesse dell’assicurazione, senza l’assistenza di un avvocato che tuteli gli interessi del danneggiato.

Con una nota a firma del suo Presidente, l’Avvocato Gianluca Sposato, Adism Associazione Difesa Infortunati Stradali e Malasanità, che già era intervenuta sulla legge sull’indennizzo diretto ricevendo l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha chiesto al  Governo, su proposta del proprio comitato scientifico, la modifica del testo dell’articolo 149 del Codice delle Assicurazioni Private.

Adism chiede modifiche all’indennizzo diretto per incompatibilità gestionali 

La modifica riguarda la parte in cui concentra nelle stesse mani dell’assicuratore le figure concorrenti di voler tutelare allo stesso tempo gli interessi della compagnia assicuratrice e quelli di chi è rimasto danneggiato in un incidente stradale riportando lesioni stradali.

Uno studio condotto negli ultimi 5 anni da Adism ha riscontrato, infatti, come chi riporta danni fisici in incidente stradale con lesioni micro permanenti, tra 1 e 9 punti di I.P. in termini di danno biologico, avvalendosi della procedura di indennizzo diretto  denunciando l’incidente alla propria compagnia di assicurazione, senza l’assistenza di un avvocato, va incontro a liquidazioni sbrigative e riduttive.

Ma non solo, anche chi ha riportato delle macro lesioni, ovvero danni che superano 9 punti di I.P., rischia, senza essere assistito e tutelato da un avvocato per risarcimento danni incidenti stradali, di essere costretto ad accettare liquidazioni irrisorie dalla propria assicurazione che ricadano nel testo  dell’articolo 149 CdA.

Senza considerare il fenomeno dei numerosi patrocinatori stragiudiziali, privi di laurea specialistica e abilitazione alla professione forense che si offrono di  prestare i loro servizi ai malcapitati danneggiati.

Punti critici della legge sull’indennizzo diretto, la denuncia di incidente all’assicurazione

Nel momento iniziale di denuncia dell’incidente la compagnia di assicurazione rassicura il proprio assicurato facendo presente che è coperto da una  tutela legale e che, senza bisogno di rivolgersi ad un proprio avvocato e gratuitamente, senza dover sostenere nessuna spesa, grazie a questa copertura otterrà il risarcimento in tempi molto rapidi.

Invitare e dissuadere il danneggiato dal farsi assistere da un proprio avvocato spesso minacciando di non essere altrimenti risarciti è la prima grave condotta riscontrata, secondo quanto denunciato dagli assicurati, per cui Adism ha inviato numerosi reclami all’IVASS Istituto di Vigilanza delle Assicurazioni Private richiedendo l’applicazione di sanzioni alle compagnie di assicurazione.

Adism chiede modifiche all’indennizzo diretto per la visita dal medico legale dall’assicurazione

Adism ha riscontrato che la caratteristica della procedura di risarcimento diretto è quella di liquidare il danneggiato nel più breve tempo possibile.

Questo fa sì anche che nella maggior parte dei casi al danneggiato non venga consentito addirittura di seguire compiutamente l’iter medico riabilitativo e venga invitato a recarsi a visita medico legale presso il fiduciario della compagnia assicurativa troppo presto, con postumi non ancora del tutto stabilizzati, per un accertamento medico legale del danno e delle lesioni frettoloso, incompleto e con valutazione effettuata nel solo interesse della compagnia assicuratrice.

La visita dal medico legale presso la compagnia di assicurazione mette l’infortunato che vi si rechi senza essere assistito dal proprio avvocato in una condizione di svantaggio in termini di accertamento dell’entità dell’infortunio-trauma subito.

Questo perchè il danneggiato dovrà rimettersi all’esclusivo giudizio del fiduciario assicurativo senza la possibilità di una adeguata rappresentazione delle lesioni e dei danni da lui subìti e, molto spesso, senza che gli venga comunicato l’esito.

L’importanza della visita medico legale con il proprio medico legale di parte 

Viceversa l’infortunato, con l’assistenza di un proprio avvocato e medico legale di parte, vedrà tutelare compiutamente i propri diritti e potrà richiedere, ove supportato da idonea documentazione medica, la personalizzazione del danno.

Poiché il fiduciario incaricato dell’accertamento delle lesioni e quantificazione dei danni, in termini di invalidità temporanea e permanente, dovrà concordare l’esito della valutazione del trauma accertato con il collega medico legale che rappresenta e tutela, nell’ambito della visita medico legale, i diritti dell’infortunato.

Successivamente a questa fase l’avvocato esperto in incidenti  stradali, cui sarà comunicato l’esito della visita medico legale, potrà trattare nel miglior modo,  nell’interesse del danneggiato, il sinistro al fine di ottenere la migliore liquidazione del danno.

La liquidazione del danno senza assistenza del proprio avvocato nel risarcimento diretto

Adism, pertanto, chiede modifiche all’indennizzo diretto per le irregolarità ed incompatibilità sopra esposte che tutelano prevalentemente, se non  esclusivamente, le compagnie di assicurazione.

Il risarcimento danni senza assistenza del proprio avvocato nell’indennizzo diretto rappresenta una condizione di svantaggio per il danneggiato, anche in termini di violazione dei principi fondamentali della costituzione, in quanto costretto a rimettersi al giudizio esclusivo di valutazione del danno biologico effettuato dall’assicurazione, soltanto delle lesioni fisiche subìte, senza danno morale e danno patrimoniale, quali conseguenza di un incidente stradale.

Ciò comporta, molto spesso, anche l’attribuzione di concorso di colpa nell’incidente stradale con decurtazione del risarcimento, anche quando il danneggiato ha ragione, o più frequentemente liquidazioni frutto di valutazione ridicole dei danni, anche in presenza di fratture e ricovero ospedaliero, senza possibilità di adeguata tutela dei diritti per il danneggiato.

Con la conseguenza che, anche ove sia possibile trattenere in acconto le somme già erogate dalla compagnia di assicurazione, sarà spesso inevitabile dovere affrontare un giudizio civile in tribunale, o davanti al giudice di pace, per ottenere la piena liquidazione dei danni subìti, sopportando le relative tempistiche e spese.

La nota di Adism protocollata dal Ministero delle Infrastrutture e trasporti al Registro generale n. 46584 è stata inviata anche al  Ministero di Giustizia e al Consiglio Nazionale Forense per valutare l’opportunità delle modifiche richieste ai  fini degli interessi sociali e rappresentazione dei  diritti della collettività.

Scarica qui il Protocollo Ministero Infrastrutture e Trasporti 

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