Danno da morte, in che misura liquidarlo?

Last Updated on 24 Marzo 2024 by Gianluca Sposato

Danno da morte, in che misura liquidarlo?

Le ultime sentenze della Cassazione tutelano maggiormente i familiari di chi è stato ucciso in un incidente stradale, o è stato vittima di malasanità.

Le Tabelle del Tribunale di Roma del danno da morte indicano criteri più vicini all’orientamento della Suprema Corte.

Relativamente al tema danno da morte quote per gli eredi occorre tenere conto dell’età della vittima, età del familiare superstite, grado di parentela e convivenza restano criteri determinanti ai fini del risarcimento.

Per quanto attiene gli importi che spettano ai familiari per il danno da morte, l’importo aumenta a seconda dell’intensità del vincolo affettivo di cui si è stati privati.

Danno da morte in che misura liquidarlo? La prova del dolore si può acquisire presuntivamente

Con le sentenze della Suprema Corte n. 10579/21, n. 26300/21 e n. 26301/21 è stato precisato quali sono i criteri per determinare gli importi per il danno da morte.

Si tratta delle somme da liquidare a titolo di risarcimento danno da morte agli eredi della vittima deceduta a causa di un fatto illecito.

Si deve fare riferimento: al grado di parentela, alla convivenza, o meno, con la vittima, all’età del defunto e all’età del congiunto superstite.

Si torna a criteri da sempre richiamati nelle Tabelle del Tribunale di Roma.

Con un sistema a punti che prevede importi liquidatori più elevati in base al grado di parentela e convivenza, con minimi risarcitori che devono essere sempre garantiti.

La prova della sofferenza è superata dalla presunzione del rapporto affettivo 

danno da morte in che misura liquidarlo?

La prova della sofferenza è superata dalla presunzione del rapporto affettivo tra erede e vittima del fatto illecito.

Un passo avanti a favore degli eredi di chi è stato ucciso per un fatto illecito è l’ammissibilità delle prove presuntive per il rapporto affettivo tra vittima e congiunto.

In questo modo si supera il problema della prova della sofferenza quale presupposto per avere diritto al risarcimento del danno morale per i familiari della vittima.

Lo ha deciso la Cassazione con l’ ordinanza n. 7748/2020.

Infatti il pregiudizio sofferto dai familiari della vittima è un danno diretto e non riflesso, potendo desumersi presuntivamente dal legame parentale la sofferenza per l’uccisione del proprio familiare.

Danno da morte in che misura liquidarlo? Le somme che spettano agli eredi

Con le 3 sentenze della Cassazione n. 10579/21, n. 26300/21 e n. 26301/21 il Tribunale di Milano è stato chiamato a rivedere i propri criteri liquidativi in tema di danno da morte.

In particolare per i fratelli, i nonni ed i nipoti della vittima, che vedono minor tutela dei propri diritti con lo schema attuale.

Con i nuovi criteri liquidativi, confermati nelle sentenze n. 33055/21 e n. 38077/21 della Cassazione, si deve tener conto dei principi richiamati dalle Tabelle del danno da morte di Roma.

Per determinare le somme da corrispondere a ciascun familiare della vittima si deve fare riferimento al grado di parentela, all’età del defunto e del congiunto superstite ed alla convivenza.

Quali sono i familiari che hanno diritto al risarcimento del danno da morte?

Danno da morte in che misura liquidarlo?

I familiari che come eredi hanno diritto al risarcimento per la morte di un proprio familiare sono:

  • il coniuge, così il marito per l’uccisione della moglie e la moglie per l’uccisione del marito
  • il figlio per l’uccisione del padre e della madre, per la morte del fratello, o dei nonni 
  • I genitori  per l’uccisione dei figli, o dei  genitori 
  • I fratelli per l’uccisione dei fratelli 
  • I nonni  per l’uccisione dei nipoti 
  • I nipoti  per l’uccisione dei  nonni  

La Cassazione ha stabilito che la sofferenza morale deve essere allegata e poi provata, anche a mezzo di presunzioni semplici.

L’assenza di convivenza, non  rappresenta un ostacolo alla pienezza del rapporto affettivo tra consanguinei.

Il danno da morte quando va risarcito? 

Bisogna tenere conto che anche in  assenza di  convivenza il giudice può, non deve, ridurre l’importo riconosciuto a titolo di danno da perdita parentale fino alla metà.

Danno da morte, gli importi riconosciuti ai familiari  

Vi è un contrasto tra le Tabelle del danno di Milano e quelle di Roma, che secondo l’espresso richiamo della Cassazione, sono quelle da dovere seguire per il danno da morte.

Danno da morte in che misura liquidarlo?

Le Tabelle del Tribunale di Milano prevedono i seguenti importi per gli  eredi

  •  da un minimo di 168,250,00 euro ad un massimo di 336.500,00 euro

a favore di ciascun genitore per morte di un figlio

alla moglie per la morte del marito

al marito per l’uccisione della moglie

a favore dei figli per l’uccisione dei genitori

  • da un minimo di 24.350,00 ad un massimo di 146.120,00

a favore del fratello per la morte di un fratello  e dei nonni per la morte di un nipote, o del nipote per la morte del nonno. 

Danno da morte maggiori garanzie per gli eredi: gli importi della Tabelle danno da morte del Tribunale di Roma prevedono importi più omogenei ed elevati.

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