danno di morte

Risarcimento Danni

Danno da morte, in che misura liquidarlo?

Danno da morte, in che misura liquidarlo? Le ultime sentenze della Cassazione tutelano maggiormente i familiari di chi è stato ucciso in un incidente stradale, o è stato vittima di malasanità. Le Tabelle del Tribunale di Roma del danno da morte indicano criteri più vicini all’orientamento della Suprema Corte. Relativamente al tema danno da morte quote per gli eredi occorre tenere conto dell’età della vittima, età del familiare superstite, grado di parentela e convivenza restano criteri determinanti ai fini del risarcimento. Per quanto attiene gli importi che spettano ai familiari per il danno da morte, l’importo aumenta a seconda dell’intensità del vincolo affettivo di cui si è stati privati. Danno da morte in che misura liquidarlo? La prova del dolore si può acquisire presuntivamente Con le sentenze della Suprema Corte n. 10579/21, n. 26300/21 e n. 26301/21 è stato precisato quali sono i criteri per determinare gli importi per il danno da morte. Si tratta delle somme da liquidare a titolo di risarcimento danno da morte agli eredi della vittima deceduta a causa di un fatto illecito. Si deve fare riferimento: al grado di parentela, alla convivenza, o meno, con la vittima, all’età del defunto e all’età del congiunto superstite. Si torna a criteri da sempre richiamati nelle Tabelle del Tribunale di Roma. Con un sistema a punti che prevede importi liquidatori più elevati in base al grado di parentela e convivenza, con minimi risarcitori che devono essere sempre garantiti. La prova della sofferenza è superata dalla presunzione del rapporto affettivo  danno da morte in che misura liquidarlo? La prova della sofferenza è superata dalla presunzione del rapporto affettivo tra erede e vittima del fatto illecito. Un passo avanti a favore degli eredi di chi è stato ucciso per un fatto illecito è l’ammissibilità delle prove presuntive per il rapporto affettivo tra vittima e congiunto. In questo modo si supera il problema della prova della sofferenza quale presupposto per avere diritto al risarcimento del danno morale per i familiari della vittima. Lo ha deciso la Cassazione con l’ ordinanza n. 7748/2020. Infatti il pregiudizio sofferto dai familiari della vittima è un danno diretto e non riflesso, potendo desumersi presuntivamente dal legame parentale la sofferenza per l’uccisione del proprio familiare. Danno da morte in che misura liquidarlo? Le somme che spettano agli eredi Con le 3 sentenze della Cassazione n. 10579/21, n. 26300/21 e n. 26301/21 il Tribunale di Milano è stato chiamato a rivedere i propri criteri liquidativi in tema di danno da morte. In particolare per i fratelli, i nonni ed i nipoti della vittima, che vedono minor tutela dei propri diritti con lo schema attuale. Con i nuovi criteri liquidativi, confermati nelle sentenze n. 33055/21 e n. 38077/21 della Cassazione, si deve tener conto dei principi richiamati dalle Tabelle del danno da morte di Roma. Per determinare le somme da corrispondere a ciascun familiare della vittima si deve fare riferimento al grado di parentela, all’età del defunto e del congiunto superstite ed alla convivenza. Quali sono i familiari che hanno diritto al risarcimento del danno da morte? Danno da morte in che misura liquidarlo? I familiari che come eredi hanno diritto al risarcimento per la morte di un proprio familiare sono: il coniuge, così il marito per l’uccisione della moglie e la moglie per l’uccisione del marito il figlio per l’uccisione del padre e della madre, per la morte del fratello, o dei nonni  I genitori  per l’uccisione dei figli, o dei  genitori  I fratelli per l’uccisione dei fratelli  I nonni  per l’uccisione dei nipoti  I nipoti  per l’uccisione dei  nonni   La Cassazione ha stabilito che la sofferenza morale deve essere allegata e poi provata, anche a mezzo di presunzioni semplici. L’assenza di convivenza, non  rappresenta un ostacolo alla pienezza del rapporto affettivo tra consanguinei. Il danno da morte quando va risarcito?  Bisogna tenere conto che anche in  assenza di  convivenza il giudice può, non deve, ridurre l’importo riconosciuto a titolo di danno da perdita parentale fino alla metà. Danno da morte, gli importi riconosciuti ai familiari   Vi è un contrasto tra le Tabelle del danno di Milano e quelle di Roma, che secondo l’espresso richiamo della Cassazione, sono quelle da dovere seguire per il danno da morte. Danno da morte in che misura liquidarlo? Le Tabelle del Tribunale di Milano prevedono i seguenti importi per gli  eredi  da un minimo di 168,250,00 euro ad un massimo di 336.500,00 euro a favore di ciascun genitore per morte di un figlio alla moglie per la morte del marito al marito per l’uccisione della moglie a favore dei figli per l’uccisione dei genitori da un minimo di 24.350,00 ad un massimo di 146.120,00 a favore del fratello per la morte di un fratello  e dei nonni per la morte di un nipote, o del nipote per la morte del nonno.  Danno da morte maggiori garanzie per gli eredi: gli importi della Tabelle danno da morte del Tribunale di Roma prevedono importi più omogenei ed elevati. Se hai perso un familiare in un incidente ADISM è a tua completa disposizione per aiutarti. Chiama ora il numero nazionale 347.8743613 o scrivi a info@adism.it  Il servizio è gratuito  

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Danno da morte: maggiori garanzie per gli eredi.

Danno da morte, la Cassazione richiama a maggiori garanzie per gli eredi I parenti di chi è stato ucciso in un incidente stradale, o per un caso di malasanità, hanno sempre diritto al risarcimento del danno per la perdita del rapporto affettivo intrattenuto con la vittima. Vediamo il danno da morte quando va risarcito, come ed in che misura. Con due sentenza della Cassazione, la numero 10579/2021 e la numero 26300/21, cui è seguita immediatamente la sentenza numero 263001/21, vengono ristabiliti e salvaguardati i diritti dei prossimi congiunti di chi è morto per fatto illecito. Il risarcimento del danno nell’omicidio stradale, o per decesso ospedaliero in casi accertati di malasanità, da sempre offre lo spunto ad accesi dibattiti. Con incertezze relative a danno da morte in che misura liquidarlo ed alla prova del pregiudizio patito per gli eredi delle vittime della strada ed i familiari di chi ha perso la vita per fatti riconducibili ad episodi di responsabilità medica. Ciò a causa dell’orientamento discutibile della giurisprudenza, a seguito di sentenze come la 11200/2019, che stabiliva addirittura l’onere di dovere dimostrare la sofferenza a causa del dolore per la perdita del proprio caro per avere diritto al risarcimento del danno. Grazie al lavoro svolto da ADISM, che ha sollevato una questione di legittimità costituzionale sulla prova della sofferenza nel danno da morte, la Cassazione torna a tutelare i diritti inviolabili dell’individuo. Danno da morte maggiori garanzie per gli eredi: si applicano le Tabelle di Roma La Cassazione ha chiarito che nella liquidazione del danno agli eredi per l’uccisione di un proprio congiunto, si deve fare riferimento non soltanto al grado di parentela ed alla convivenza, o meno, con la vittima, ma anche all’età del defunto e a quella del congiunto superstite. Questi principi, da sempre, sono richiamati nelle tabelle del danno da Morte del Tribunale di Roma. Principi inizialmente non condivisi dall’Osservatorio della Giustizia Civile, con il Gruppo Danno alla Persona, di cui fa parte il nostro Presidente l’Avvocato Gianluca Sposato, considerato tra i massimi esperti nazionali in materia di responsabilità civile per fatto illecito e risarcimento del danno da morte. Ora al lavoro per porre rimedio alle Tabelle di liquidazione del danno del 2021 recentemente pubblicate che, come ha fatto notare il Presidente di Adism non  tutelano in misura adeguata i fratelli di chi è rimasto ucciso in un incidente stradale. Per il danno da morte Adism ha chiesto maggiori garanzie per gli eredi, tenuto  conto degli importi minimi irrisori ed una forbice estremamente ampia che prevede importi da un minimo di  24.350,00 fino a 146.120,00, con criteri poco  chiari e discutibili. Danno da morte maggiori garanzie per gli eredi, la prova della sofferenza per l’uccisione del congiunto Il danno per la perdita del rapporto parentale esce fuori finalmente, speriamo definitivamente, dal contorto schema in cui era caduto della prova della sofferenza del congiunto superstite per l’uccisione del familiare, quale condizione per avere diritto al risarcimento del danno. Occupandosi di un caso relativo all’uccisione di un feto la Suprema Corte con la sentenza n. 263001 del 2021 ha voluto sottolineare che: “Il vero danno nella perdita del rapporto parentale, è la sofferenza non la relazione. E’ il dolore, non la vita che cambia, se la vita è destinata, si, a cambiare, ma, in qualche modo, sopravvivendo a se stessi nel mondo”. Si tratta di una pronuncia che non lascia dubbi interpretativi, richiamando il principio, già più volte invocato, delle presunzioni legali nell’ambito della prova dello sconvolgimento della vita a causa di un fatto illecito per la morte di un proprio familiare. Si pone così, speriamo definitivamente, fine a quel tipo di giudizio sconcertante per cui gli ermellini avevano scomodato niente di meno che il filosofo greco  Epicuro che nella sua Lettera sulla Felicità diceva che “la morte non rappresenta niente per l’uomo perché quando c’è lei non ci siamo noi e quando ci siamo noi non c’è lei”. La Cassazione oggi riafferma con decisione i diritti degli eredi delle vittime della strada perché non si può non tener conto del dolore con cui i superstiti di chi è  morto a causa di una condotta illecita altrui devono affrontare quotidianamente. Continuando a lottare per sopportare una vita spezzata dal dolore per la uccisione del proprio caro ed il vuoto venutosi a creare. Quale è la sofferenza che deve essere risarcita? In tal senso si può e si deve inquadrare il risarcimento del danno non patrimoniale per la perdita del rapporto parentale nel danno da morte con maggiori garanzie per gli eredi. Sia come danno morale nei prossimi congiunti per la perdita del rapporto parentale e sia come danno danno dinamico relazionale per lo sconvolgimento delle proprie abitudini di vita. “La sofferenza interiore patita, sul piano soggettivo, nel momento in cui la perdita del congiunto è percepita nel proprio vissuto interiore, e quella ulteriore e diversa, che eventualmente si sia riflessa, in termini dinamico relazionali, sui percorsi della vita quotidiana attiva del soggetto che l’ha subìta”. La sofferenza come deve essere provata? La sofferenza per la perdita del rapporto parentale, per l’uccisione di un proprio familiare come deve essere provata e valutata dal giudice per avere diritto al risarcimento del danno ed in  quale misura? “La sofferenza morale allegata e poi provata, anche a mezzo di presunzioni semplici, costituisce l’aspetto più significativo del danno.  Esiste, infatti, una radicale differenza tra il danno per la perdita del rapporto parentale e quello per la sua compromissione dovuta a macro lesione del congiunto rimasto in vita in cui è la vita di relazione a subire profonde modificazioni in peggio”. Dopo anni di battaglie portate avanti anche in sede istituzionale dalla nostra Associazione per tutelare i diritti di chi ha perso un proprio familiare per un incidente stradale oggi possiamo affermare che soffrire per la morte di un  proprio familiare è una questione sotto il profilo giuridico pacifica. Non dovendo più dimostrare in maniera rigorosa la prova della sofferenza. Ciò, in presenza di un vincolo affettivo da cui si possa presumere lo sconvolgimento della propria

Dicono di noi

Risarcimento ottenuto per un incidente mortale

Risarcimento ottenuto per un incidente mortale Caterina da Roma, risarcita con 1.300.000,00 euro. “L’accurata valutazione del caso, studiato a fondo dai legali di Adism, ha permesso di ottenere una liquidazione come risarcimento del danno subito dagli eredi oltre il massimale assicurato di polizza. L’apporto di Adism è stato fondamentale per il raggiungimento di un esito positivo.” Adism, dopo avere valutato gratuitamente il mio caso, mi ha messo a disposizione il migliore avvocato per incidente stradale mortale, conseguendo il risultato in termini di  risarcimento del danno per omicidio stradale. Scarica la sentenza n.6588/04 del 27/02/2004 Esponi il tuo caso ad ADISM, sarà valutato gratuitamente e riceverai il nostro supporto. Compila il form qui sotto, non perdere tempo!

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Grazie all’ADISM ho ottenuto giustizia

GRAZIE ALL’ADISM HO OTTENUTO GIUSTIZIA Errico da Viterbo, vittima di un incidente stradale risarcito con 143.000,00 euro grazie a un accordo raggiunto  con la compagnia di  assicurazione “Adism ha raggiunto in tempi rapidi una soluzione per il pagamento  dei danni da me riportati quale trasportato in  una autovettura coinvolta in un incidente stradale,  ottenendo un  risultato per me insperato. Sono i  migliori,  se avete questi problemi rivolgetevi a loro.” Scarica la quietanza del 30/09/2011 Esponi il tuo caso ad ADISM, sarà valutato gratuitamente e riceverai il nostro supporto. Compila il form qui sotto, non perdere tempo!

Dicono di noi

Causa vinta grazie all’ADISM

CAUSA VINTA GRAZIE ALL’ADISM Carlo da Roma, risarcito con 341.000,00 euro in un incidente stradale alla guida della sua moto  con un’autovettura contromano “Affidarsi  all’Adism  è  stata la scelta vincente, ho ottenuto giustizia affermando i miei  diritti. La controparte negava di guidare contromano e mi  accusava di  correre. Grazie all’eccellente lavoro  è stata accertata l’esclusiva responsabilità del mio investitore. Ho riscosso subito una provvisionale e sono  riuscito ad avere il pagamento di  tutti i danni subiti, anche il danno morale ed il danno sulla capacità  lavorativa.” Scarica la sentenza n. 25136/04 del 28/10/2004 Esponi il tuo caso ad ADISM, sarà valutato gratuitamente e riceverai il nostro supporto. Compila il form qui sotto, non perdere tempo!

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